Incredibilmente la Repubblica di San Marino, in una decina d'anni, è riuscita a pregiudicare la posizione internazionale di assoluta indipendenza guadagnata dal prof. Federico Bigi, scivolando, quanto a sovranità, addirittura dietro a Monaco, massacrato, a suo tempo, da De Gaulle.
La prova è la esclusione del Paese dal Sepa. Esclusione devastante non solo sotto l'aspetto economico.
Le tappe del disastro.
Prima. Accordo di collaborazione finanziaria fra Italia e San Marino,firmato a Palazzo Begni il 26 novembre 2009 e ratificato da San Marino (non ancora dall'Italia) il 20 giugno 2012, art. 1, ultimo comma: Agli enti creditizi e finanziari aventi sede nella Repubblica di San Marino può essere concesso l’accesso ai sistemi di pagamento dell’area dell’euro sulla base di termini e condizioni appositamente determinati dalla Banca d’Italia con il consenso della Banca Centrale Europea.
Seconda. Convenzione Monetaria tra l’Unione Europea e San Marino, firmata a Bruxelles il 27 marzo 2012 e ratificata da San Marino il 1° agosto 2012, art.9: Gli enti creditizi e, se del caso, gli altri istituti finanziari autorizzati ad esercitare le loro attività nel territorio della Repubblica di San Marino possono avere accesso ai sistemi di regolamento e di pagamento interbancari e ai sistemi di regolamento titoli dell'area dell’euro a condizioni adeguate che saranno fissate dalla Banca d’Italia, in accordo con la Banca centrale europea.
Insomma per decidere su una materia così importante come quella dei sistemi di pagamento, San Marino si è rimesso tout court ... al buon cuore dell'Italia, che, come si è visto non sta concedendo, nemmeno quello che la Francia ha concesso a Monaco.
Ed i cittadini sammarinesi vengono tenuti all'oscuro.
Non è possibile sapere nemmeno come, in occasione della discussione in Consiglio degli accordi succitati, si sono espressi i singoli consiglieri. Non è possibile perché non vengono digitalizzati gli interventi. Delle sedute consiliari non si fanno i verbali, non si stendono gli atti. Dal 1985, degli interventi dei consiglieri, si conserva (speriamo) una registrazione sonora, alla quale, però, i cittadini non possono accedere.