San Marino Oggi: “Modeste prospettive di crescita a medio termine, ricostruire nuova economia dopo vecchio modello economico necessiterà di tempo” / “Relazione con l’Italia fondamentale per la ripresa” / Fmi, il rapporto preliminare mette l’uscita dalla black list al primo posto Nella valutazione dell’agenzia Fitch invece rating BBB+ e outlook negativo
Nessuna ripresa finchè San Marino non risolverà i problemi e non ci sarà “una normalizzazione delle relazioni con l’Italia, in particolare l’uscita dalla black list”, questo emerge dal rapporto preliminare stilato dall’Fmi, pubblicato ieri sul sito dopo la visita sul Titano delle scorse settimane. Malgrado un ambiente fiscale competitivo e un codice del lavoro relativamente flessibile solo una continua ricerca di “apertura e trasparenza”, portata avanti dalla ratifica del trattato dcontro le doppie imposizioni e dall’accettazione del paese nell’Area Unica dei pagamenti in Euro, potrebbero salvare la Repubblica. Questo il punto di vista del rapporto preliminare, giunto a conclusione della missione dell’Fmi durata 10 giorni, svolta nell’ambito delle consultazioni annuali ai sensi dell’articolo IV del suo statuto. “Malgrado gli importanti risultati politici dello scorso anno - si legge nel report - l’economia ha subito un’altra forte contrazione a causa degli effetti combinati della black list e della debolezza della domanda dall’estero”: senza una retromarcia di questi fattori difficilmente ci potrà essere una ripresa nel 2014. Questo dovrebbe essere il momento delle riforme, dato che crescita e posti di lavoro si otterrebbero soltanto con la ricostruzione dell’economia su basi nuove, da raggiungere con un costante impegno per una maggiore apertura e trasparenza. Nell’analisi vengono elencati gli importanti risultati ottenuti grazie alla ratifica dell’accordo con l’Italia, finalmente entrato in vigore, mentre i depositi nelle banche si sarebbero stabilizzati e addirittura incrementati, unitamente all’importante risultato della riforma fiscale. Ma le sfide rimarrebbero ancora tante, come la contrazione del 5% dell’economia, gli effetti della black list che molte aziende continuano a subire e la debole domanda esterna. “Mentre ci sono timidi segnali di stabilizzazione in alcuni settori specifici, la ripresa sarà difficile, nonostante gli sforzi delle autorità fintanto che i rapporti con l’Italia non saranno completamente normalizzati e rimangono le vulnerabilità del settore bancario - afferma l’Fmi - Più in generale, San Marino affronta modeste prospettive di crescita a medio termine e quanto al compito di ricostruire l’economia su nuove basi dopo la scomparsa del vecchio modello economico ci vorrà del tempo”. (...)