La Repubblica di San Marino si distingue a livello mondiale non solo per essere ultima nella lotta alla corruzione ma anche per avere un Parlamento (il Consiglio Grande e Generale) che dal 1985 non produce verbali interrompendo la serie cominciata nel 1525.
Tanto meno produce gli atti parlamentari come avviene usualmente, correntemente in altri Paesi, e li mette a disposizione dei cittadini.
Ai cittadini viene distribuito solo la sintesi degli interventi prodotti dall'Agenzia Dire e non altro. Anzi è vietato ai cittadini l'accesso anche alla registrazione orale.
Che cosa i cittadini vengono a perdere in fatto di partecipazione democratica? Ecco un esempio ricavato dal dibattito consiliare di ieri pomeriggio, intervento di Luca Lazzari a proposito del Decreto delegato 18 dicembre 2013 n.173 - Emissione di titoli dello Stato 'Repubblica di San Marino, zero coupon, 29 dicembre 2023'
Agenzia Dire Torre 1: Luca Lazzari, Su: “Una prima anomalia è stata la scelta della non partecipazione diretta dei cittadini, per una ragione che mi sfugge, il governo sceglie le soluzioni più complicate. Altra anomalia è rilevata nell'ultima relazione dell'Fmi su San Marino. Nella parte sulla Cassa, si dice che lo Stato dovrebbe esigere una partecipazione di maggioranza. E' un intervento di carattere socialista, antifondomonetarista, ci si aspettava che il segretario Felici prendesse la palla al balzo e così non è stato. Ma se il segretario seguisse il Fmi, e si rendesse Cassa di Risparmio una banca pubblica di sistema, si creerebbero i presupposti per l'uscita dalla crisi del Paese. Si fa di Cassa non una banca pubblica di sistema, ma governativa, visto che governativa è la nomina del Cda”.
Vedi invece l'intero intervento di Luca Lazzari come risulterebbe negli atti resi pubblici in un parlamento normale.
Di fatto i cittadini sono stati defraudati di quello che il consigliere Lazzari ha effettivamente detto.
Lazzari, infatti, ha aggiunto affermazioni di portata sconvolgente a proposito delle banche foraggiate coi soldi pubblici attraverso il credito di imposta come ha messo in evidenza Antonio Fabbri di L'Informazione di San Marino.
Ecco che cosa ha detto effettivamente Luca Lazzari: .... siccome il tema di discussione riguarda i salvataggi bancari ci tengo a
far sapere al segretario Felici che appoggio totalmente la sua decisione
di nominare un osservatore per la verifica del recupero crediti nelle
operazioni in cui lo Stato è intervenuto a supporto delle crisi.
Ho
solo un dubbio, che si arrivi a chiudere la stalla quando i buoi sono
già scappati. È un dubbio motivato: ho personalmente raccolto una
testimonianza, che ovviamente richiede d’essere verificata ma ho ragione
di ritenerla attendibile, che riguarda posizioni debitorie importanti
di politici sammarinesi che avrebbero beneficiato in maniera diretta
dell’intervento dello Stato attraverso il credito d’imposta. Nelle
acquisizioni bancarie degli ultimi tempi, lo Stato, come sappiamo, è
sempre intervenuto riconoscendo a fronte di un deficit patrimoniale,
credito d’imposta. La domanda è: chi ha valutato a quanto ammontassero i
crediti non erano esigibili? Perché se la banca sa di poter girare il
suo deficit alla Stato è evidente che non ha interesse a mettere in
campo tutte le azioni possibili per il recupero dei crediti. Tanto paga
pantalone. I benefici fiscali riconosciuti dallo Stato alle banche sotto
forma di credito d’imposta ammontano a quasi 91 milioni di euro. In
mezzo a quei 91 milioni potrebbero ancora una volta adombrarsi gli
interessi illegittimi della politica. Per cui invito fortemente il
segretario Felici ad arrivare fino in fondo alla questione e a fare la
massima chiarezza.
Luca Lazzari, Sinistra Unita