Patrizia Cupo - Corriere Romagna: Casse a secco, a rischio gli stipendi pubblici / Tracollo liquidità del 65% in tre anni, il governo vuol far “digerire” la patrimoniale e Ifp: «Inevitabile» / Sinistra unita: “Leggi che mettono a rischio la democrazia”. E sulla monofase evasa: poco da recuperare
SAN MARINO. Solo 76 milioni in cassa, il 65% in meno rispetto a tre anni fa. E se non si trovano subito altri milioni, allarma Felici, a gennaio rischiano di saltare stipendi, pensioni e servizi. E’ a un passo, secondo il Palazzo, il tracollo delle casse dello Stato: abbastanza per provare a far digerire meglio patrimoniale e istituto finanziario pubblico. Questo sembrano dire le 170 pagine del programma economico consegnate l’altro ieri ai membri della commissione Finanze e in arrivo entro breve in Consiglio grande e generale. Vanno tagliati subito 10 milioni di spesa pubblica, scrive il segretario di Stato alle Finanze, Claudio Felici, se non si vuole “rischiare” una patrimoniale bis per il 2014. Gli rispondono a tono Sinistra unita e gli operatori del turismo: «La tassa fatta per non colpire le rendite, le ipoteche sul patrimonio dell’Ifp, la riforma fiscale: eccole le leggi che metteranno a rischio la democrazia», tuonano i primi. «Tagliate la spesa pubblica prima di mettere nuove tasse», incalzano i secondi. Di contro, per quanto il governo sia compatto nel voler far passare i nuovi balzelli per il recupero delle entrate, scricchiola il fronte-monofase: Felici risponde all’ordine del giorno di Civico 10 che chiedeva quanto della monofase evasa (178 milioni, ma da Palazzo dicono che sono 124) si riuscirà a recuperare. Molto poca, in realtà, fa intendere il segretario. Giusto la parte evasa da quei creditori che ancora non hanno procedure aperte in tribunale: tutti gli altri, sono per lo più uccel di bosco. In totale, rientreranno appena una ventina di milioni di monofase, una decina di milioni in cartelle esattoriali. (...)